• Introduzione

    La meditazione Metta Bhavana è una delle pratiche spirituali più conosciute e profonde nel buddhismo, ma anche nella meditazione moderna. È una pratica basata sullo sviluppo della “benevolenza amorevole”, o Metta, una qualità del cuore che promuove amore, compassione e gentilezza non solo verso gli altri ma anche verso se stessi. La parola “Bhavana” significa “coltivare” o “sviluppare”, quindi Metta Bhavana significa sviluppare o coltivare la benevolenza amorevole.

    In questo articolo, esploreremo in profondità il significato di Metta Bhavana, come praticarla correttamente, i benefici che può apportare alla tua vita e come integrarla nella quotidianità. Questo articolo è strutturato in modo da offrire non solo una guida pratica, ma anche una visione profonda su come la meditazione Metta Bhavana può trasformare le relazioni e il modo in cui interagiamo con il mondo.


    Cos’è Metta Bhavana?

    Metta Bhavana è una pratica meditativa che nasce dal cuore del buddhismo e mira a sviluppare un atteggiamento di amore incondizionato e compassione verso tutti gli esseri senzienti. La parola “Metta” può essere tradotta come “benevolenza”, “gentilezza amorevole” o “amore incondizionato”. È uno degli insegnamenti principali nel buddhismo e si estende oltre la semplice meditazione; è una qualità che può essere coltivata in ogni aspetto della vita.

    In altre parole, Metta Bhavana non è solo una pratica per il benessere personale, ma è anche uno strumento potente per migliorare le relazioni interpersonali, contribuire alla pace interiore e globale, e promuovere una vita più armoniosa. Metta non ha limiti: è uno stato mentale che abbraccia tutti gli esseri, inclusi amici, sconosciuti e persino coloro che potrebbero averci fatto del male.


    Origine e Significato del Termine “Metta Bhavana”

    Metta è una parola in Pali che deriva dalla radice sanscrita “Maitri”, che significa amicizia o benevolenza. Nel contesto del buddhismo, viene usata per indicare un tipo di amore altruista e disinteressato, che non si aspetta nulla in cambio. È un amore che va oltre l’attaccamento, l’egoismo o il desiderio personale.

    Bhavana, d’altra parte, significa “coltivare” o “sviluppare”. In questo contesto, si riferisce alla coltivazione intenzionale di uno stato mentale positivo e amorevole attraverso la pratica meditativa. Metta Bhavana, quindi, si traduce in “coltivazione della benevolenza amorevole”.

    Questa pratica ha radici antiche e proviene dagli insegnamenti del Buddha. Si dice che il Buddha stesso abbia insegnato la Metta Bhavana come antidoto alla rabbia, all’odio e all’inimicizia. È una delle pratiche meditative più accessibili e universali, poiché può essere adottata da chiunque, indipendentemente dalle proprie credenze religiose o filosofiche.


    I Benefici di Metta Bhavana

    1. Riduzione dello Stress e dell’Ansia

    Uno dei benefici principali della pratica di Metta Bhavana è la riduzione dello stress e dell’ansia. Poiché la meditazione si concentra sulla coltivazione di emozioni positive come l’amore e la gentilezza, può aiutare a calmare la mente e a diminuire i sentimenti negativi come paura, ansia e rabbia. Studi scientifici hanno dimostrato che la meditazione Metta Bhavana può ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, nel corpo.

    2. Miglioramento delle Relazioni Interpersonali

    Un altro grande vantaggio della pratica di Metta Bhavana è il miglioramento delle relazioni interpersonali. Quando pratichiamo la benevolenza amorevole, sviluppiamo empatia e compassione verso gli altri, il che ci permette di relazionarci in modo più positivo e costruttivo. Diventiamo meno inclini alla rabbia o al risentimento, e siamo più disposti a perdonare e comprendere gli altri.

    3. Aumento dell’Autostima e dell’Auto-compassione

    Oltre ai benefici verso gli altri, Metta Bhavana aiuta anche a coltivare l’amore e la compassione verso se stessi. Spesso, tendiamo a essere molto critici e duri con noi stessi, ma la pratica della benevolenza amorevole ci insegna a trattarci con la stessa gentilezza e compassione che riserviamo agli altri. Questo può portare a un aumento dell’autostima e a un senso più profondo di accettazione di sé.

    4. Miglioramento della Salute Mentale e Fisica

    La meditazione Metta Bhavana ha dimostrato di avere effetti positivi sulla salute mentale, riducendo sintomi di depressione, ansia e disturbi emotivi. Inoltre, grazie alla riduzione dello stress, può anche avere benefici sulla salute fisica, contribuendo a una migliore qualità del sonno e a una maggiore resistenza alle malattie.

    5. Promozione della Pace Interiore e Mondiale

    Metta Bhavana non solo porta benefici personali, ma ha anche un impatto globale. La pratica della benevolenza amorevole può contribuire alla pace nel mondo, poiché promuove l’empatia, la comprensione e il rispetto reciproco. In un mondo dove spesso predominano conflitti e divisioni, Metta Bhavana ci aiuta a vedere l’umanità comune in tutti gli esseri e a desiderare il loro benessere.


    Come Praticare la Meditazione Metta Bhavana

    La meditazione Metta Bhavana può essere praticata in molti modi diversi, ma l’obiettivo principale è coltivare un sentimento sincero di amore e compassione verso tutti gli esseri senzienti. Ecco una guida passo-passo su come iniziare:

    1. Trova un Posto Calmo e Tranquillo
      La meditazione Metta Bhavana può essere praticata ovunque, ma è meglio trovare un posto tranquillo dove puoi sederti comodamente e senza distrazioni. Puoi sederti su un cuscino da meditazione o su una sedia con la schiena dritta.
    2. Rilassa il Corpo e la Mente
      Prima di iniziare la meditazione, prenditi qualche momento per rilassare il corpo e calmare la mente. Fai alcuni respiri profondi e cerca di lasciar andare ogni tensione o pensiero negativo.
    3. Inizia con Te Stesso
      La pratica di Metta Bhavana inizia con l’estendere amore e compassione verso te stesso. Ripeti mentalmente frasi come:
      • “Che io possa essere felice.”
      • “Che io possa essere in salute.”
      • “Che io possa essere al sicuro.”
      • “Che io possa vivere in pace.”
      Cerca di sentire veramente queste parole, lasciando che riempiano il tuo cuore di calore e gentilezza.
    4. Estendi Metta agli Altri
      Dopo aver coltivato amore verso te stesso, espandi questo sentimento verso altre persone. Tradizionalmente, la meditazione segue una progressione in cinque fasi:
      • Una persona cara: Immagina qualcuno che ami e desidera loro felicità e benessere.
      • Un amico: Visualizza un amico e ripeti mentalmente le stesse frasi di benevolenza.
      • Un conoscente: Estendi la tua benevolenza a una persona neutra, come un conoscente o una persona che vedi regolarmente ma non conosci bene.
      • Una persona difficile: Questo passaggio è più impegnativo. Scegli qualcuno con cui hai un rapporto difficile o con cui hai avuto conflitti, e cerca di estendere amore e compassione anche a loro.
      • Tutti gli esseri senzienti: Infine, estendi la tua benevolenza amorevole a tutti gli esseri viventi, senza eccezioni. Immagina il tuo amore espandersi nel mondo intero, abbracciando ogni creatura.
    5. Sii Paziente e Perseverante
      Metta Bhavana è una pratica che richiede tempo e dedizione. Non preoccuparti se all’inizio trovi difficile coltivare genuini sentimenti di amore e compassione, specialmente verso persone difficili. Con il tempo, la tua capacità di estendere la benevolenza amorevole crescerà.

    Le Cinque Fasi della Meditazione Metta Bhavana

    La meditazione Metta Bhavana viene spesso praticata seguendo una sequenza in cinque fasi, ognuna delle quali prevede l’estensione dell’amore e della compassione verso persone diverse:

    1. Te Stesso: La pratica inizia sempre con te stesso. Questo è fondamentale perché, senza amore per te stesso, diventa difficile estendere autentico amore agli altri.
    2. Una Persona Cara: La seconda fase coinvolge una persona che ami o apprezzi molto. Questo potrebbe essere un familiare, un amico o un partner. L’idea è quella di concentrarsi su qualcuno che ti è caro e che facilmente evoca sentimenti di amore.
    3. Una Persona Neutrale: In questa fase, estendi l’amore a qualcuno per cui non provi né sentimenti positivi né negativi. Questo potrebbe essere un conoscente o qualcuno che vedi spesso, come un collega o un commesso.
    4. Una Persona Difficile: La quarta fase è la più impegnativa, poiché richiede di estendere benevolenza a qualcuno con cui hai un rapporto conflittuale o difficile. Questo è il cuore trasformativo della pratica, poiché aiuta a superare risentimenti e ostilità.
    5. Tutti gli Esseri Senzienti: L’ultima fase consiste nell’espandere la benevolenza amorevole a tutti gli esseri viventi, senza eccezioni. Questo include persone, animali e tutte le forme di vita.

    Come Integrare Metta Bhavana nella Vita Quotidiana

    Uno degli aspetti più affascinanti e trasformativi della pratica di Metta Bhavana è che non si limita al momento della meditazione formale, ma può essere facilmente integrata nella vita quotidiana. Coltivare la benevolenza amorevole verso te stesso e verso gli altri, durante le tue normali attività giornaliere, rende questa pratica un potente strumento per migliorare il benessere interiore e la qualità delle relazioni interpersonali. Di seguito, vediamo alcuni modi per integrare la Metta Bhavana nella vita di tutti i giorni.

    1. Inizia la Giornata con un Pensiero di Benevolenza

    Appena ti svegli, prima di alzarti dal letto, dedica qualche istante a pensare a un’intenzione positiva per la giornata. Può essere semplice come augurare a te stesso di essere felice e in pace, oppure di affrontare la giornata con gentilezza e compassione verso gli altri. Questo piccolo gesto può influenzare positivamente il resto della tua giornata.

    2. Usa le Transizioni Durante la Giornata per Praticare Metta

    Durante le transizioni tra le varie attività della giornata – come spostarsi da un luogo all’altro o passare da un’attività lavorativa a una personale – puoi usare questi momenti per brevi riflessioni sulla benevolenza. Ad esempio, mentre cammini o guidi verso il lavoro, puoi mentalmente inviare pensieri di benevolenza alle persone che incontrerai o ai colleghi con cui lavorerai.

    3. Rispondi con Gentilezza nelle Situazioni Stressanti

    Uno dei momenti in cui la pratica di Metta Bhavana può fare una grande differenza è quando ti trovi in situazioni stressanti o conflittuali. Se qualcuno ti tratta con scortesia o se incontri un ostacolo nella tua giornata, prova a fare un respiro profondo e a praticare Metta verso te stesso e verso l’altra persona. Ricorda che tutti, inclusi quelli che ci causano difficoltà, meritano compassione.

    4. Meditazione di Metta Bhavana al Termine della Giornata

    Alla fine della giornata, puoi dedicare qualche minuto alla pratica formale della meditazione Metta Bhavana, magari seduto in un luogo tranquillo. Riflettendo sulla tua giornata, puoi estendere pensieri di benevolenza verso te stesso e tutte le persone con cui hai interagito. Questa pratica ti aiuterà a chiudere la giornata con un cuore più leggero e una mente più tranquilla, riducendo lo stress accumulato e preparando la mente a un sonno riposante.

    5. Pratica la Gratitudine Quotidiana

    Un modo efficace per integrare la Metta Bhavana nella tua vita quotidiana è sviluppare una pratica di gratitudine. Ogni giorno, dedica qualche minuto a riflettere su ciò per cui sei grato, inclusi gli atti di gentilezza che hai ricevuto dagli altri e i momenti di gioia o soddisfazione. La gratitudine e la benevolenza sono strettamente collegate e alimentano un circolo virtuoso di positività e amore.

    6. Ricorda che la Benevolenza è un Atto Continuo

    La benevolenza amorevole non è qualcosa che si esercita una volta e poi si dimentica. È un atteggiamento mentale e una pratica che richiede un costante impegno. Più pratichi Metta Bhavana nella tua vita quotidiana, più ti accorgerai che diventa una parte naturale del tuo modo di essere. Col tempo, la gentilezza, la compassione e l’amore incondizionato diventeranno il tuo modo abituale di relazionarti con te stesso e con gli altri.


    Sfide e Ostacoli nella Pratica di Metta Bhavana

    Come con tutte le pratiche meditative, ci sono sfide che possono emergere durante il percorso di Metta Bhavana. Queste sfide non sono segno di fallimento, ma piuttosto parte del processo di crescita e trasformazione. Riconoscere questi ostacoli è importante per superare le difficoltà e approfondire la propria pratica.

    1. Difficoltà a Provare Compassione per Se Stessi

    Uno degli ostacoli più comuni nella pratica di Metta Bhavana è la difficoltà a provare amore e compassione verso se stessi. Spesso siamo molto critici nei nostri confronti e troviamo più facile estendere gentilezza agli altri piuttosto che a noi stessi. Se ti accorgi che fatichi in questo, ricorda che la pratica è proprio un percorso di coltivazione. Inizia con piccoli passi, accettando che anche tu meriti felicità e pace.

    2. Resistenza a Estendere Benevolenza a Persone Difficili

    Estendere Metta a persone con cui hai un rapporto difficile o conflittuale può essere una delle parti più impegnative della pratica. È normale provare resistenza o sentirsi poco autentici nel farlo. Non forzare il processo, ma cerca di avvicinarti gradualmente a questo stato d’animo. Inizia col riconoscere la sofferenza in te stesso e nell’altra persona, e prova a desiderare la loro liberazione da questa sofferenza.

    3. Disattenzione o Distrazioni Durante la Meditazione

    Come in tutte le forme di meditazione, la disattenzione e le distrazioni sono comuni. Potresti notare che la tua mente vaga, si perde in pensieri casuali o si distrae facilmente. Questo è perfettamente normale. Quando ti accorgi che la tua mente si è allontanata dalla pratica, semplicemente riportala con gentilezza all’oggetto della meditazione, senza giudicarti.

    4. Sentimenti di Ingiustizia o Rabbia

    Se sei stato profondamente ferito o trattato ingiustamente da qualcuno, estendere Metta a quella persona può sembrare impossibile. In questo caso, è importante non forzare la pratica. Inizia riconoscendo e accettando i tuoi sentimenti di rabbia o risentimento. La Metta Bhavana non ti chiede di negare le tue emozioni, ma di lavorare con esse in modo da non rimanerne intrappolato.


    Domande Frequenti su Metta Bhavana

    1. Posso praticare Metta Bhavana anche se non sono buddhista?

    Assolutamente sì! Metta Bhavana è una pratica universale che può essere adottata da chiunque, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose o spirituali. Non è necessario essere buddhisti per trarre beneficio dalla pratica della benevolenza amorevole. Il cuore della Metta Bhavana è l’amore incondizionato, un valore che trascende ogni religione.

    2. Quanto tempo dovrei dedicare alla meditazione Metta Bhavana?

    Non c’è una regola rigida su quanto tempo dedicare a questa pratica. Puoi iniziare con pochi minuti al giorno e gradualmente aumentare la durata. Anche solo cinque minuti di Metta Bhavana al giorno possono avere un impatto significativo sulla tua vita. L’importante è la costanza e l’intenzione sincera di coltivare la benevolenza.

    3. È possibile praticare Metta Bhavana senza la meditazione formale?

    Sì, come discusso in precedenza, puoi integrare Metta Bhavana nella tua vita quotidiana in molti modi. Anche se la meditazione formale è una parte importante della pratica, il vero obiettivo è sviluppare un atteggiamento di amore e gentilezza verso te stesso e gli altri in ogni momento della tua vita.

    4. Perché è importante estendere Metta a persone difficili?

    Estendere benevolenza a persone con cui abbiamo un rapporto conflittuale è una parte cruciale della pratica perché ci aiuta a liberare il cuore dal risentimento e dall’odio. Coltivare Metta verso queste persone non significa approvare le loro azioni, ma significa sviluppare compassione per la loro sofferenza e desiderare il loro benessere. Questo processo è liberatorio, poiché ci aiuta a lasciar andare il peso emotivo delle relazioni difficili.

    5. Cosa devo fare se non riesco a sentire nulla durante la meditazione?

    È normale che, in alcuni momenti, la meditazione Metta Bhavana possa sembrare vuota o meccanica. Non scoraggiarti se non provi immediatamente emozioni forti o calore nel cuore. La pratica è un processo di coltivazione e richiede tempo. Continua con la pratica, anche se non senti nulla in un dato momento; i benefici arriveranno con la costanza.


    Conclusione

    Metta Bhavana è una delle pratiche meditative più potenti e trasformative che possiamo intraprendere. Non solo aiuta a coltivare amore e compassione verso gli altri, ma ci insegna anche a trattare noi stessi con gentilezza e rispetto. La sua bellezza risiede nella sua semplicità e nel suo potenziale di cambiamento profondo, sia a livello individuale che collettivo.

    Quando pratichiamo Metta Bhavana, creiamo un mondo interiore di pace, amore e compassione, che si riflette nelle nostre azioni quotidiane e nella nostra presenza, diviene un’emanazione che coinvolge tutti.

    Inizia praticando la meditazione sulla centratura energetica, e le meditazioni sui chakra seguimi sul canale youtube.

  • Il conflitto

    Guerra in israele veramente non possiamo fare nulla?

    Il conflitto tra Israele e Palestina è uno dei più duraturi e complessi al mondo. Ha radici profonde che intrecciano questioni politiche, religiose e territoriali, con un impatto devastante sulle popolazioni coinvolte. In questo articolo, esploreremo le cause e gli sviluppi dell’attuale guerra in Israele, analizzando come la spiritualità, la meditazione e la crescita interiore possano essere strumenti di pace. Come possiamo coltivare la pace interiore in tempi di conflitto globale?

    Contesto Storico del Conflitto Israelo-Palestinese

    Le Origini del Conflitto

    La questione israelo-palestinese risale al XIX secolo, con l’emergere del movimento sionista e l’immigrazione ebraica in Palestina. L’idea di creare uno Stato ebraico in una regione già abitata da popolazioni arabe ha provocato tensioni che sono cresciute nel tempo. Nel 1948, la proclamazione dello Stato di Israele ha segnato l’inizio di una lunga serie di guerre e conflitti.

    Perché il conflitto israelo-palestinese è così complesso? Si tratta di una disputa territoriale, religiosa e culturale. Da una parte, gli israeliani rivendicano il diritto a una patria, dall’altra, i palestinesi lottano per il riconoscimento di uno Stato indipendente. Questa dualità ha portato a numerosi scontri, alimentati da divergenze geopolitiche e ideologiche.

    L’Escalation Recente del Conflitto

    Nel 2023, il conflitto tra Israele e Hamas, il gruppo militante che governa Gaza, è esploso nuovamente. Gli attacchi missilistici e i bombardamenti aerei hanno colpito sia la popolazione israeliana che quella palestinese, aggravando ulteriormente la situazione. I civili, in particolare, soffrono profondamente, vivendo in un costante stato di paura e precarietà.

    L’Impatto del Conflitto: Come Influisce a Livello Personale

    La Guerra e l’Anima Umana

    Le guerre non causano solo distruzione fisica, ma colpiscono anche profondamente l’anima umana. Come possiamo affrontare la sofferenza causata dalla guerra? L’ansia, il risentimento e la paura sono emozioni che emergono naturalmente in queste situazioni. Tuttavia, è possibile trasformare questo dolore in una forma di crescita spirituale.

    L’Importanza della Pace Interiore

    In un mondo sempre più caotico, coltivare la pace interiore è fondamentale. Non possiamo sempre controllare ciò che accade al di fuori di noi, ma possiamo lavorare sulla nostra reazione emotiva. Attraverso la meditazione e pratiche spirituali come la respirazione profonda e la visualizzazione, possiamo creare uno spazio di pace interiore anche in tempi di grande turbolenza.

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    Meditazione per la Pace: Trasformare la Rabbia in Compassione

    Una pratica particolarmente utile in questi momenti è la meditazione Metta Bhavana, o meditazione della gentilezza amorevole. Questa tecnica consiste nell’inviare amore e compassione prima a noi stessi, poi agli altri, inclusi coloro con cui abbiamo conflitti. Meditare per la pace globale può sembrare un atto piccolo, ma può avere un profondo impatto sulla nostra energia interiore.

    Meditazione Collettiva per la Pace Mondiale

    Molti gruppi in tutto il mondo partecipano a sessioni di meditazione collettiva per la pace globale, cercando di creare un campo energetico positivo che possa influenzare il mondo. Anche se non possiamo essere fisicamente presenti nelle zone di guerra, possiamo comunque inviare energie di pace e guarigione a coloro che ne hanno bisogno.

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    L’Impatto del Conflitto sui Chakra

    La guerra in Israele e palestina ha effetti profondi sui nostri chakra, i centri energetici del corpo. In particolare, il chakra della radice (Muladhara), legato al senso di sicurezza, e il chakra del cuore (Anahata), collegato all’amore e alla compassione, sono i più colpiti in tempi di conflitto.

    Chakra della Radice (Muladhara)

    Quando viviamo in uno stato di paura e incertezza, l’energia del chakra della radice si blocca. Questo porta a sentimenti di insicurezza e instabilità. Per riequilibrare questo chakra, possiamo praticare tecniche di meditazione radicante che ci aiutano a riconnetterci con la Terra e a ristabilire un senso di sicurezza.

    Chakra del Cuore (Anahata)

    Il chakra del cuore è il centro dell’amore incondizionato. Durante i conflitti, tendiamo a chiudere il nostro cuore, sviluppando risentimento e odio. Per riaprirlo, è importante praticare il perdono e la compassione, verso noi stessi e verso gli altri. Attraverso l’apertura di Anahata, possiamo promuovere una pace più profonda e duratura.

    Lezioni Spirituali dal Conflitto Israelo-Palestinese

    Anche se è difficile vedere oltre la sofferenza causata dalla guerra in israele e palestina, è possibile trarre importanti lezioni spirituali dai conflitti. Come possiamo trasformare il dolore in crescita? La guerra ci insegna quanto sia importante coltivare la compassione e la comprensione reciproca.

    Azioni Pratiche per Coltivare la Pace

    • Consapevolezza globale: Informarsi in modo equilibrato e critico è fondamentale per non lasciarsi sopraffare dalle notizie.
    • Meditazione quotidiana: Dedica alcuni minuti ogni giorno alla meditazione per la pace, sia interiore che globale.
    • Pratiche di compassione: Coltiva la compassione attraverso piccoli atti di gentilezza e apertura verso gli altri.
    • Educazione alla pace: Promuovere una cultura di pace e tolleranza è essenziale per il cambiamento globale.

    Conclusione: Creare Pace Dentro e Fuori di Noi

    Il conflitto in Israele e Palestina ci ricorda che la pace esteriore non può essere raggiunta senza prima lavorare su noi stessi. Attraverso la meditazione, l’apertura dei chakra e la crescita spirituale, possiamo contribuire a creare un mondo più armonioso, uno in cui la comprensione reciproca supera la divisione.

    Anche in tempi di conflitto nella guerra in israele e palestina, possiamo essere agenti di pace. La spiritualità non ci isola dalle realtà difficili, ma ci fornisce strumenti per affrontarle con forza interiore e compassione. Quale migliore opportunità come questa possiamo cogliere per guardarci nel profondo e trasformare le nostre energie di conflitto. Israele è la terra del cuore del nostro pianeta dove Gesù ha scelto di mostrarsi all’umanità, dive Dio si è fatto carne per noi per insegnarci il perdono e la misericordia vero il prossimo che oltre le apparenze culturali è parte di noi ed è nostro Fratello spirituale.

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    Spesso tutto ciò è decisamente snervante e difficile da superare, specialmente se è fuori che cerchiamo le nostre risposte. Se la soluzione ai nostri problemi fosse fuori, probabilmente avremmo avuto già accesso ad essa da molto tempo. Quando impari a vedere il mondo reale e non la proiezione nostra e che altri creano per noi, allora tutto diventa più facile.

    Lo sguardo che dobbiamo porre non deve disperdersi fuori, ma bensì concentrarsi sulle nostre dinamiche interiori, questo è il segreto dello stare bene e che sta alla base delle filosofie di tutto il mondo e in particolare di quelle dell’oriente.

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